17.9.08

17.09.84


nacqui
24 anni or sono

eMMe

3.9.08

cazzo!!!!


non ho parole questo disco è un dannato capolavoro
ascoltatelo...

"El Cielo" -DREDG-

2.9.08

Ammutinamento?


no purtroppo è solo finito il lungo viaggio,
vengono ammainate le vele e per un attimo si sarebbe preferito vederlo affondare
è l'addio al nostro galeone
mio perchè pseudo semi coinquilino per un anno
nostro perchè il galeone era di tutti quelli che amano il mare...
se d'alcool poi ancora meglio
un bacio alle vele prima che nemmeno il soffio di zeus potrà più gonfiarle

marinaio eMMe

20.8.08

perdendo tempo


e se rifare 100 volte il percorso casa-scuola
fosse inutile?
potrebbe essere inutile anche assecondare se stessi
figuriamoci gli altri
non saprei cosa dire riguardo a chi rivoluziona, spaventa e prende a picconate
la prima pietra angolare che sono riuscito a posare
non di sole passioni vive l'uomo...
ma di ogni quotidiana carezza
e rara impressione cutanea?
non so, oggi più che mai non so
non pensavo di poter ancora
dubitare di tutto...

12.8.08

spadaccini e conquistatori telematici




nulla di importante...
sol che ascoltare "the diamond Sea" dei Sonic Youth in una milano assolutamente deserta
accarezzati da un cielo grigiastro e una leggera brezza fresca...
è qualcosa di impensabile, ma sicuramente postabile...

il saluto un po' melanconico di chi soffre la possibilità di stare sbagliando qualche cosa...

5.8.08

ora...



oggi, poco fa, ora,
ho sentito la nausea, la paura,
il timore di chi ha ucciso
ma ora teme la vendetta degli spiriti e allora sale la rabbia insieme al nodo allo stomaco è una collera incotrollabile
che se solo potessi urlare senza ritegno
e uccidere un uomo forse, si placherebbe. quanti errori commetto eppure continuo a rinfacciarli. chissà se almeno una volta sono stato compreso chissà se la sincerità che si nasconde dietro gli occhi almeno in uno sguardo ha fatto un salto e si è fatta scorgere. avrei voluto dirigere la mia vita scena dopo scena e poi con calma montare e rimontare tagliare e incollare correggere i colori saturare l'orizzonte... è stato un attimo lungo ma ora sta passando mentre ti scrivo so che almeno il mio corpo si consumerà con la consapevole serenità di avere ferito solo piccoli lembi di vita. non potrò mai dire lo stesso del mio IO.



17.7.08

è impossibile non fare male


riaccendo, dopo mesi, la speranza di vita di questo blog, ma lo faccio con la tristezza di chi ha subito gli eventi e ne è stato il carnefice. avrei voluto scrivere di me, del node, delle fantastiche esperienze che ogni giorno mi accadono e invece sono qua che scrivo due righe di tristezza perchè di più non riuscirei... cibandomi di ciò che rimane di me stesso spero che il tempo renda giustizia a chi ho ferito. Con Sincerità eMMe

28.1.08

NeTmAgE'08 (pubblicità pura made by Copy&Paste)

"...tanto per scoprire, solo per poter dire che schifo, ammirare la luce e il rumore entrare e fuggire per vie nuove; tanto concettuale e underground che nemmeno gli artisti stessi posso capirlo, ma vale la pena spendere i quindici euri, senzadubbio, anche solo per la location (nda "cito Aldovini").."




Non c’è nulla di peggio che nascondere l’inquietudine. O forse sì, negarla. Netmage è un festival inquieto, niente affatto accomodante. Soprattutto perché instabile, cangiante e fondamentalmente inquieta è la forma di cui abbiamo deciso di occuparci, il live media. Un territorio che, nel corso degli anni, abbiamo prima circoscritto, poi definito, quindi osservato evolversi (o contraddirsi) ed infine tradito. La scorsa edizione, Netmage 07, riprendeva una tensione postcinematografica espandendola sino a verificare la disponibilità del live media ad accogliere racconti che, per quanto destrutturati, dialogassero con la tradizione del cinema. Uno sforzo soddisfacente, ma denso di rischi collaterali. Su tutti, lo scivolamento possibile del centro - o dei centri - verso lo sfondo. Con Netmage 08 sprofondiamo radicalmente nella questione chiave su cui scommette ogni forma di sperimentazione artistica, compreso il live media: gli immaginari. Abbiamo cercato di penetrare nelle figure e nelle rappresentazioni, spingendoci in profondità nell’intercettare brandelli di gusto e riflessi di comportamento. Mettendo in evidenza le tracce che ci hanno più stranito nei duecento e oltre progetti pervenuti nella sezione a bando, fino a farle collidere con i mondi eterogenei degli altri ospiti invitati e con le nuove produzioni commissionate dal festival. Ci saranno per certo rumore e intensità. Ed è cosi che per consentire uno sviluppo articolato e molteplice dei possibili incontri, abbiamo dato vita a Mangrovia, la nuova sezione che va ad affiancare l’ormai classico programma del Live-Media Floor formato dai 15 progetti che costituiscono l'ossatura del festival. La mangrovia è una pianta subtropicale piuttosto particolare. Evoca densità, rami aggrovigliati, acque e soprattutto coesistenza di mondi fra loro lontani: subacqueo, acquatico, terrestre ed aereo. D’altra parte, la mangrovia è metafora per eccellenza dell’habitat della biodiversità. Nessuna immagine più della mangrovia sembra più pertinente per uno spazio specifico che, lungo tre giorni, ospita irriverenze e percorsi sonori inauditi come in una pianta-giardino-mondo; un ambiente dedicato ad una percezione ora contemplativa ora tempestosa, dove le diversità – di generazioni, di provenienze (musicisti, artisti e performer), di ambiti (musica elettronica, sound art e arti visive) - si sfiorano, si incrociano, si scontrano e si aprono a collaborazioni temporanee più o meno improvvisate. Altri spazi ancora, dal cortile d'ingresso del palazzo che ospiterà il Pneumatic Sound Field, alla sala predisposta per il cinema da camera per proiezione anaglifa, completano il circuito del festival. Un recupero inestricabilmente ri-mediato di utopie, desideri e cascami disciplinari minoritari del XX secolo, fra expanded cinema, elettronica, arte video, sonorità eterodosse, noise, musiche postdance, margini artistico-visivi. Un insieme di immaginari instabili, intrecciati dai fili dell'ansia ma profondamente personali. Impossibile tenerli nascosti.